KTM 495 cc Dakar 1981

La partecipazione di KTM alla Parigi-Dakar del 1981 con le sue moto monocilindriche da 495 cc a due tempi è un evento significativo nella storia della celebre competizione. Nel 1981, la Dakar era alla sua terza edizione e stava rapidamente guadagnando fama come una delle gare di resistenza più dure al mondo.

La Parigi-Dakar era ancora nelle sue prime fasi di evoluzione e attirava avventurieri e piloti da tutto il mondo. La gara era un test estremo per le capacità dei partecipanti e per la durabilità delle moto. La KTM, marchio noto per le sue moto da cross, decise di partecipare con delle moto modificate appositamente per la Dakar.

Royal Moto, l'importatore KTM per la Francia, si occupò della preparazione delle moto per la gara. Le moto furono affidate a quattro piloti: Gilles Francru (n°25), Yann Cadoret (n°26), Elia Andreoletti (n°27) e Philippe Augier (n°28). Questi piloti erano tutti esperti e pronti ad affrontare le dure condizioni del deserto africano.

Le moto KTM da 495 cc, originariamente progettate per il motocross, vennero modificate per affrontare le lunghe distanze e le condizioni difficili della Dakar. Le modifiche inclusero rinforzi alla struttura, serbatoi maggiorati per l'autonomia e sospensioni adattate alle esigenze del terreno desertico.

Partecipare alla Dakar con moto a due tempi da 495 cc fu una sfida significativa. Le moto a due tempi, note per la loro potenza e leggerezza, dovevano dimostrare di poter resistere alle estreme condizioni della gara, inclusi il caldo intenso, le tempeste di sabbia e i terreni accidentati.

Anche se la KTM non ottenne una vittoria assoluta con queste moto nella Dakar del 1981, la partecipazione fu cruciale per dimostrare la capacità del marchio di competere in una delle gare più dure al mondo. Questo evento contribuì a costruire la reputazione di KTM come costruttore di moto robuste e affidabili per competizioni fuoristrada.

La presenza di KTM alla Dakar del 1981 con le moto 495 cc monocilindriche due tempi è un esempio di come la competizione abbia spinto i limiti della tecnologia motociclistica e abbia aiutato a definire la traiettoria futura del marchio nell'ambito delle gare di resistenza e rally.